Nel DPCM 4 novembre 2020, come ormai risaputo, è previsto un sistema di classificazione che distingue le regioni in rosse, arancioni e gialle. Anche se a livello teorico sarebbero previste, l’ISS ha comunicato che in questo momento, nel paese, non esistono regione a gravità bassa, perciò non ci sono tecnicamente “regioni verdi”. Il nuovo decreto divide il territorio in 4 scenari di gravità calcolati sulla base di 21 fattori. Per questo si parla di “lockdown selettivo”, cioè di un sistema che non mira alla serrata totale e indiscriminata, quanto piuttosto ad attivare e disattivare restrizioni seguendo l’andamento epidemico territoriale. Nelle regioni a gravità maggiore (scenari arancio e rosso) sono posti divieti agli spostamenti, obbligo di autocertificazione prima delle 22.00 e chiusure più estese. Il DPCM 4 novembre 2020 poi porta con sé lo spettro di un nuovo lockdown e la preoccupazione che ne consegue. Al momento non ci sono particolari problemi per l’operatività degli Agenti Immobiliari, ma la situazione potrebbe modificarsi nel giro di pochi giorni.

Nuovo DPCM  e Agenti Immobiliari: gestione degli appuntamenti in Agenzia e visite agli immobili secondo il nuovo decreto

Alla luce del DPCM 4 novembre 2020, come si devono regolare gli Agenti Immobiliari? Cosa comporta il nuovo decreto in termini di gestione degli appuntamenti in Agenzia e visite agli immobili?                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                   La differenza sostanziale la fa proprio il meccanismo di classificazione delle regioni. Gli Agenti Immobiliari sono costretti ad adattarsi allo scenario di gravità territoriale.

Per chi opera nelle regioni gialle e arancioni, è sicuramente possibile tenere aperta l’agenzia al pubblico e ricevere i clienti sia in ufficio che presso gli immobili da visitare. Ovviamente è importante la sicurezza: distanziamento interpersonale di almeno un metro, mascherina correttamente indossata, disinfezione frequente delle mani ed evitare di esporsi a persone che manifestano sintomi.

Per gli Agenti Immobiliari che si trovano nelle regioni rosse la situazione -onestamente- non è limpida. In attesa di chiarimenti precisi da parte delle istituzioni, possiamo dire che l’apertura delle Agenzie al pubblico è consentita. Ipotesi per la quale si attendono conferme, ma al momento gli Agenti non dovrebbero subire divieti in tal senso. Allo stesso modo sono permesse le visite presso gli immobili. Prendendo spunto dall’esperienza della primavera, all’epoca della Fase 2 ci si era arrovellati sulla possibilità di concordare un appuntamento in loco coi clienti. Alla fine, si era capito che le visite agli immobili (anche occupati) erano consentiti. Essendo una situazione molto simile, si può applicare un’analogia e aspettarci un via libera agli appuntamenti sul posto. Prendendo spunto dall’approccio di maggio, gli Agenti Immobiliari in zona rossa possono portare i clienti in visita con l’accortezza di avere con sé l’autocertificazione e con le cautele necessarie (mascherina, distanziamento e via dicendo). La fattispecie rientrerebbe, infatti, nelle “comprovate esigenze lavorative”.

DPCM 4 novembre 2020, appuntamenti e visite degli Agenti Immobiliari: quando serve l’autocertificazione e come compilarla

Come abbiamo visto, il nuovo decreto obbliga a dotarsi di autocertificazione in diversi casi: nelle regioni rosse e arancioni per ogni spostamento; per le gialle solo dopo le 22.00.  Quando serve l’autocertificazione agli Agenti Immobiliari e ai loro clienti? E come compilarla?

Nelle regioni gialle il problema praticamente non si pone: infatti visitare un immobile o ricevere in Agenzia dopo le 10 della sera è improbabile.                                                                                   Nelle regioni arancioni e rosse è meglio averla con sé. L’appuntamento o la visita, infatti, ricadono nell’attività lavorativa.

Come si compila il modulo? Cosa devono scrivere Agenti Immobiliari e clienti nel caso debbano incontrarsi in ufficio o eseguire un sopralluogo presso un immobile?                                Per quanto riguarda l’Agente dovrebbe bastare la spunta su “Comprovate esigenze lavorative” nel momento in cui si allontana dall’ufficio.                                                                                                       Il cliente, invece, sia che debba effettuare un sopralluogo assieme all’Agente, sia per un incontro in Agenzia, può opzionare la casella “Altri motivi ammessi” specificando con una formula del tipo: “Appuntamento/visita per valutazione/locazione/acquisto/vendita di immobile con servizio di Agenzia Immobiliare”.                                                                                                                    Ovviamente si attendono linee guida ufficiali del governo. Al momento, in una fase in cui i dubbi sono tutt’altro che sciolti, potrebbero verificarsi delle incomprensioni con valutazioni diverse degli accertatori in dipendenza dei territori e dei casi. Mentre per gli Agenti il problema della compilazione corretta dell’autodichiarazione praticamente non c’è, per mettere al sicuro i clienti nelle regioni arancioni e rosse è una buona idea chiedere al comando di polizia locale, alla questura o agli organi competenti la loro interpretazione della situazione. È bene anche verificare normative particolari insistenti sul territorio, come ordinanze comunali o regionali. Ottenuto un via libera diretto, il cliente non rischierà multe o sanzioni.

DPCM 4 novembre 2020 e Agenti Immobiliari: nuovo lockdown e soluzioni per portare avanti le trattative

Di certo i mediatori che già si trovano nelle regioni a scenario 4 devono fare i conti con condizioni professionali non semplici.  Una minore circolazione delle persone, un senso di preoccupazione e di rischio percepito, limiti e divieti rendono ostico salvaguardare agenzia e fatturato.                                                                                                                                              Esistono soluzioni per portare avanti le trattative anche con le imposizioni del nuovo decreto? E per salvaguardare l’attività da eventuali future restrizioni? Se sì, quali sono?   Quando in primavera ci fu il primo lockdown, moltissimi Agenti Immobiliari compresero quanto fosse importante far proseguire il flusso di lavoro. Perciò si dotarono di strumenti per lavorare a distanza. A fare la differenza, in particolare, fu Firma Elettronica Avanzata: un servizio che consente di firmare moduli e documenti senza bisogno di compresenza fisica e con valore probatorio. In questo momento è -forse- ancora più fondamentale utilizzare questa soluzione :

  • Perché in un contesto di mutamento costante e di incertezza, offre la sicurezzain termini di stabilità, velocità e facilità di utilizzo sia all’Agente che al cliente di riuscire portare a termine l’affare indipendentemente dai cambiamenti
  • Perché moltissimi Agenti Immobiliari l’hanno adottata o la stanno adottando e i clienti cominciano ad abituarsi al servizio e lo pretendono ora più che mai.

Ma c’è dell’altro. Già i precedenti decreti avevano introdotto l’accelerazione verso lo smart-working della Pubblica Amministrazione. Il nuovo DPCM spinge ulteriormente verso questa direzione. Processo al quale, evidentemente, la Pubblica Amministrazione non si è fatta trovare pronta. I risultati sono sotto gli occhi di tutti, in particolare sotto quelli degli Agenti Immobiliari: pratiche bloccate, rallentamenti estenuanti, impossibilità a far avanzare le procedure burocratiche e affari inchiodati. Lo smart-working poco efficiente della Pubblica Amministrazione e la limitazione degli accessi agli sportelli obbligano i Professionisti del Real Estate a dotarsi di soluzioni che riescano a bypassare l’accesso fisico alle istituzioni con procedure telematiche. Un esempio è il rivoluzionario servizio di Registrazione Preliminari, col quale si possono registrare proposte d’acquisto e compromessi con un procedimento online e per tutti gli uffici dell’Agenzia delle Entrate.

Per concludere: la buona notizia è che, indipendentemente dalle aree, sembra che gli Agenti Immobiliari non subiscano particolari divieti e possano tenere aperto e lavorare. Importante è l’autodichiarazione per chi opera nelle zone di scenario 3 e 4.
Fonte “Blog Regold srl”