Nel 2019 il mercato immobiliare conferma l’andamento positivo con le compravendite che continuano a crescere e si stima che l’anno chiuda intorno a 600 mila. Così l’ufficio studi di Tecnocasa che analizza il mercato immobiliare e creditizio italiano dal 2007 ad oggi.

Mercato immobiliare:  2007 prima battuta d’arresto

Partendo dal 2007, questo è l’anno che il credito ipotecario destinato alle famiglie per l’acquisto delle abitazioni registra la prima battuta di arresto, complici la crisi del mercato dei mutui sub-prime che rende gli istituti di credito molto prudenti nella concessione dei finanziamenti ed il rialzo dei tassi di interesse. Tutto ciò si riflette sul mercato immobiliare che segnala una contrazione della disponibilità di spesa e, di conseguenza, la prima riduzione dei volumi (-4,6%) e dei prezzi immobiliari (-1,0%).

Nel biennio successivo, 2008-2009, continua la stretta creditizia, categorie di potenziali acquirenti non riescono più ad accedere al credito (immigrati, single, lavoratori a termine), i tempi di vendita iniziano ad allungarsi, l’offerta sul mercato aumenta e di conseguenza i prezzi e le transazioni scendono ancora.

Nel 2010 le compravendite si stabilizzano grazie ad una ripresa dell’erogazione dei mutui stimolata da provvedimenti governativi in sostegno dell’accesso al credito e all’aumento della domanda da parte delle famiglie. Poi il 2011, l’anno della crisi economica, il mercato del credito vede nuovamente un forte calo delle erogazioni che si trasferisce sul mercato immobiliare che vede ancora prezzi e transazioni in diminuzione.

Poi il 2012 è l’“annus horribilis” per il mercato immobiliare italiano poichè si registra la contrazione dei prezzi più importante (-10,2% in un solo anno) ed i volumi di compravendita iniziano a precipitare (-25,8% rispetto al 2011) a causa di mancanza di fiducia, di una congiuntura economica ancora fortemente negativa e un aumento del costo dei mutui che rende più difficoltoso l’accesso al credito.

Dal 2013 al 2019: cosa è successo

Nel 2013 si raggiunge il picco minimo di transazioni con 403.124, si ritorna ai livelli degli anni ’80, i prezzi sono ancora in caduta (-8,7%). I mutui ripartono nel 2014, con la domanda di credito delle famiglie che è in salita e la Bce immette liquidità sui mercati finanziari attraverso il Quantitative Easing.
Riparte la fiducia delle imprese e dei consumatori. Tutto questo determina un aumento della domanda immobiliare che diventa nel frattempo più selettiva. Aumento le transazioni, mentre i prezzi ancora non decollano.

Nel 2015 la domanda immobiliare continua a crescere, le transazioni anche e i tempi di vendita iniziano a contrarsi ma tutto ciò ancora non si trasferisce sui prezzi che continuano a diminuire meno che in passato e vanno verso la stabilità. Nel 2016, i volumi di compravendite fanno un balzo in avanti e crescono del 18,9% supportati dalla ripresa del mercato creditizio, per poi arrivare nel 2017.

Dieci anni dopo il mercato sembra ormai aver imboccato il percorso di fuoriuscita dalla crisi immobiliare. E nel 2018 il trend positivo del mercato immobiliare continua con le compravendite sono in aumento e, molto probabilmente, l’anno chiuderà intorno a 580 mila transazioni.

Infine il 2019 che sta per concludersi conferma l’andamento positivo con le compravendite continuano a crescere e si stima che l’anno chiuda intorno a 600 mila.
I tempi di vendita si aggirano intorno a 122 giorni. Il mercato del credito, ormai da alcuni anni, continua a dare segnali positivi anche se nella prima parte del 2019 c’è stata una leggera frenata delle erogazioni.