La regione Lombardia sembra essere in grande crescita dal punto di vista degli investimenti sul mattone, sull’edilizia e anche sul turismo.

In controtendenza con quanto successo nel resto d’Italia infatti, la Lombardia nel 2022 ha registrato rimarchevoli tassi di crescita sotto molti settori. Le imprese milanesi hanno investito un capitale complessivo che ammonta a circa 5,2 miliardi di euro (praticamente poco meno della metà del totale investito in tutta Italia).

Il capoluogo lombardo ha visto nell’ultimo anno una crescita decisamente esponenziale dal punto di vista delle trasformazioni urbane, il report di Assolombarda ha infatti commentato che:

“Negli ultimi anni Milano si conferma destinazione turistica […] e si prevede che possa consolidare questo ruolo anche in vista delle Olimpiadi invernali 2026. Si stanno inoltre concretizzando importanti investimenti nel settore dell’hospitality, con la riqualificazione e l’apertura di nuove strutture ricettive.”

Di quali investimenti si parla?

Cinque miliardi di euro sono un capitale enorme che è stato investito quasi totalmente nel settore edilizio, delle infrastrutture e delle funzioni pubbliche. Ma ecco una panoramica generale dell’entità degli investimenti fatti lo scorso anno:

  • circa 500.000 metri quadri di uffici (contando sia le vendite che gli affitti) da destinare all’alta formazione, la sanità o la ricerca, di cui più della metà costituiscono spazi riqualificati o nuovi;
  • 960 transazioni che hanno riguardato i capannoni da destinare alla logistica e alla produzione (la media annuale precedente si attesta a circa 650);
  • più di 1.700 le compravendite inerenti ai semplici uffici (mentre negli anni passati la media era di circa 1.250).

Non solo record immobiliari

Il 2022 non ha registrato dei record solamente nel settore degli investimenti immobiliari, anche il settore alberghiero ha avuto uno vero e proprio boom.

Lo scorso anno infatti il settore dell’hotellerie milanese ha registrato ben 156 milioni di euro in investimenti, un aumento decisamente considerevole rispetto agli anni precedenti e che in parte può essere spiegato per via delle Olimpiadi invernali del 2026.