Manfredi Catella, amministratore delegato e presidente di COIMA, la più grande società immobiliare privata d’Italia, nata intorno all’acquisizione di Hines Italia nel 2015., racconta a Impact Investor come sta cambiando il volto di Milano con un “genuino senso di cura” e descrive la lotta al cambiamento climatico come un “must do”.

Catella afferma: “Come sviluppatori, siamo sempre stati molto attenti alla sostenibilità e ci siamo concentrati sull’impatto sociale e ambientale. L’80% dei nostri 8,4 miliardi di euro di asset è già certificato dal punto di vista ambientale”. Catella parla della visione olistica di COIMA Roots, la loro strategia di sostenibilità, “sviluppata con i Principles of Responsible Investments e otto degli SDG Goals delle Nazioni Unite”. La performance di sostenibilità viene misurata anche attraverso l’analisi proprietaria dell’azienda, la COIMA City Lab Charter, che l’azienda ha istituito nel 2019 per “fornire obiettivi misurabili e un sistema di punteggio per tracciare le prestazioni di un progetto”.

Il vasto quartiere di Porta Nuova di COIMA a Milano “è il primo intero quartiere, al mondo, che si qualifica per la certificazione ambientale da LEED e la certificazione comunitaria da WELL”.

LEED è una certificazione energetica volontaria originariamente sviluppata dal Green Building Council statunitense e sempre più diffusa in Europa mentre WELL è lo strumento per promuovere la salute e il benessere negli edifici a livello globale.

COIMA ha anche realizzato l’accattivante Bosco Verticale in Porta Nuova a Milano, una coppia di torri residenziali che racchiudono oltre 900 alberi su 8.900 metri quadrati di terrazze, diventato un simbolo iconico della sostenibilità.

L’investimento a impatto conta ora

Nel 2020 COIMA ha lanciato il suo ESG City Impact Fund. Ha ricevuto impegni di equity per circa 400 milioni di euro da importanti investitori istituzionali italiani tra cui Cassa Forense, Inarcassa e Cassa Commercialist, i fondi pensione per avvocati, architetti e dottori commercialisti, rispettivamente. Il fondo ha una struttura collaborativa aperta che include co-investimenti, partnership e leva finanziaria e una capacità di investimento totale di oltre 4 miliardi di euro. Con una durata di 20 anni, mira a fornire un IRR del 10% e un rendimento da dividendi del 5%. La sua missione è sostenere le iniziative ESG globali dell’Europa al fine di costruire un’economia più sostenibile, con particolare attenzione alla decarbonizzazione, all’occupazione, al quartiere inclusivo e alla progettazione edilizia, alla responsabilità e alla trasparenza nella rendicontazione.

Impatto e ritorni

Non sorprende che il retrofitting sia uno degli obiettivi principali di Catella in tutto il suo portafoglio. “Credo che la riqualificazione degli edifici esistenti sia fondamentale per raggiungere gli obiettivi generali di lotta al cambiamento climatico nel settore immobiliare. Ad oggi, direi che tutti gli sviluppi sono divisi all’incirca 50/50: retrofit di edifici esistenti e costruzione di nuovi all’interno di aree industriali “dismesse”, Porta Nuova ne è proprio un esempio. Ciò ha significato un forte richiamo delle considerazioni sull’impatto sociale.

“Questo ci ha portato alla creazione di un’infrastruttura digitale che ci aiuta a ridurre il consumo di energia e migliorare l’esperienza dell’utente”. In collaborazione con le società di consulenza McKinsey e Accenture, COIMA sta sviluppando una piattaforma digitale e un’app che fornirà a coloro che utilizzano gli edifici informazioni utili e una migliore esperienza. L’app raccoglierà e analizzerà i dati per ridurre i costi e le emissioni e rendere l’esperienza dell’utente più piacevole ed efficace.

Una parte vitale della gestione di questo quartiere è stata la collaborazione con il Comune di Milano per assumere la gestione e la cura di tutti gli spazi pubblici, compreso il parco BAM, luogo principale per le interazioni sociali. L’obiettivo finale è rendere il quartiere di Porta Nuova un esempio di rigenerazione urbana.