Tra le ipotesi allo studio del Governo Draghi per il nuovo Decreto Sostegni di aprile (o Decreto Sostegni bis), ci sarebbe anche quella di estendere nuovamente la sospensione del pagamento delle rate del mutuo prima casa alle famiglie a soprattutto al popolo della partite IVA. Stando alle anticipazioni del Sole 24 Ore, l’intervento – che andrebbe quindi ad ampliare gli aventi diritto all’accesso del cosiddetto fondo Gasparrini – si inserisce tra le misure di liquidità a supporto per le imprese più colpite dalla crisi sanitaria. L’esecutivo è al lavoro per accorciare quanto più possibile i tempi: ancora non esiste un testo definitivo, ma potrebbe arrivare per la fine del mese ed essere poi approvato a inizio maggio.

Il Fondo di solidarietà per i mutui per l’acquisto della prima casa

Il Fondo di solidarietà per i mutui per l’acquisto della prima casa, noto anche come fondo Gasparrini, è stato istituito nel 2007 e prevede la possibilità, per chi ha un mutuo prima casa fino a 250mila euro, di beneficiare della sospensione per 18 mesi del pagamento delle rate al verificarsi di situazioni di temporanea difficoltà.

Il Fondo inoltre sostiene il 50% degli interessi che maturano nel periodo della sospensione.

Generalmente si può accedere al fondo Gasparrini nei casi di:

  • cessazione del rapporto di lavoro subordinato, ad eccezione di risoluzione consensuale, per limiti di età con diritto a pensione di vecchiaia o di anzianità, di licenziamento per giusta causa o giustificato motivo soggettivo, di dimissioni del lavoratore non per giusta causa, con attualità dello stato di disoccupazione.
  • Cessazione dei rapporti di lavoro “atipici”.
  • Morte o riconoscimento di handicap grave di un titolare del mutuo, cioè di invalidità civile non inferiore all’80 per cento.

Verso la proroga della sospensione dei mutui

Per fronteggiare la crisi economica e sociale dovuta alla pandemia, già i precedenti Decreti “Cura Italia” e “Liquidità” avevano previsto un rifinanziamento del fondo Gasparrini con 400 milioni di euro e un ampliamento della platea dei potenziali beneficiari fino al 17 dicembre 2020. Non solo: potevano accedere al fondo anche i titolari di mutui di importo massimo di 400mila euro(non più 250mila) e non era richiesta la presentazione dell’ISEE.

Ciò a cui si sta lavorando in questi giorni è proprio un ulteriore prolungamento delle deroghe (si ipotizza fino al 31 dicembre 2021) e il conseguente allargamento della base di richiedenti, che alla fine dello scorso anno comprendeva:

  • lavoratori che hanno subito una sospensione o una riduzione dell’orario di lavoro per un periodo di almeno 30 giorni (Cassa Integrazione o altri ammortizzatori sociali).
  • Lavoratori autonomi e liberi professionisti, inclusi artigiani e commercianti, che avevano registrato in un trimestre successivo al 21 febbraio 2020 un calo del fatturato superiore al 33% rispetto a quanto fatturato nell’ultimo trimestre 2019 in conseguenza della chiusura o della restrizione della propria attività.
  • Titolari di mutui che fruiscono della garanzia del Fondo.