Investire in immobili conviene ancora in tutta Europa: il mattone infatti resta un bene rifugio contro gli effetti avversi della pandemia. E’ quanto si evince dal report Emerging Trends in Real Estate, firmato Pwc e Urban Land Institute.

Le città migliori in cui investire in Europa

Se Londra, Berlino e Parigi occupano le prime tre posizioni per opportunità degli investimenti immobiliari, nel ranking delle prime trenta città troviamo anche Milano e Roma, rispettivamente all’11° e 21° posto. Bene anche le spagnole Madrid e Barcellona, che occupano il 6° e 9° posto.

Le migliori città per affitti in Europa

Dal punto di vista dell’andamento degli affitti, il podio è occupato dalle città di Atene, Copenhagen e Berlino. Milano si piazza al decimo posto mentre per trovare Roma dobbiamo scendere al 27°. Le prospettive di Milano in particolare sono considerate positivamente dagli analisti di Pwc, sia lato domanda che lato fondamentali economici, anche se esistono dei problemi di disponibilità di prodotto di qualità rispetto alla domanda.

Buone le prospettive di rendimenti sugli affitti, che fanno di Milano uno dei mercati alternativi alle piazze tedesche e francesi, insieme a Lisbona, Madrid e Amsterdam. Meno allettanti le prospettive per Roma, definita come un mercato meno maturo che farà più fatica a riprendersi dalla pandemia, anche dal punto di vista turistico.

In quali immobili investire in Europa

Ma quali sono gli immobili in cui conviene investire in Europa? Londra e Parigi, secondo gli esperti, spiccano per gli spazi dedicati al lavoro, che conosceranno, si prevede, la più imponente evoluzione nel settore in tutta Europa, testimoniata da costi di occupazione che già ora sono i più alti di tutto il continente.

Ma tra gli altri trend emergenti relativi agli investimenti in immobili si possono elencare la necessità di trovare una difesa contro l’inflazione, contro cui gli asset cosiddetti alternativi stanno provando la propria efficacia; la sempre maggiore richiesta di alloggi a prezzi calmierati (social housing); in generale il residenziale, che gli investitori prevedono di incrementare nei propri portafogli europei; l’abitare sostenibile a basso impatto ambientale, in linea con le richieste europee; il bisogno di costruzioni dedicate ai data center che stanno diventando sempre più centrali nell’analisi di ogni tipo di fenomeno sociale; e, naturalmente, la sempre maggiore richiesta di asset di qualità, residenziali e non, che portano a nuovi progetti di sviluppo immobiliare in assenza di possibilità di acquistare asset esistenti.