Il mercato immobiliare riparte dal settore corporate. E in particolare dai segmenti uffici e spazi commerciali, che nei primi sei mesi dell’anno hanno visto una crescita del 54,5%, pari a un valore complessivo annuo di 4,9 miliardi di euro. Come sottolinea il rapporto diffuso da Prelios Group Market Research, a essere coinvolti sono i palazzi storici e i centri direzionali in periferia, destinati soprattutto al settore terziario. Milano è la città che fa da traino per il reso del Paese: nel capoluogo lombardo sono stati effettuati investimenti per un terzo del totale. E quasi tutti, cioè il 77,9%, provenienti dall’estero, Stati Uniti e Asia in testa.

La maggior parte delle transazioni si concentra nelle regioni del Nord-Ovest, con un giro d’affari attorno ai 2 miliardi di euro. Nell’area metropolitana di Milano il volume è cresciuto del 38,9% rispetto allo scorso anno, grazie soprattutto alla domanda di immobili per il settore terziario, che nel 2019 è quasi raddoppiata rispetto a dodici mesi fa. Sono gli uffici a guidare la ripresa: nel capoluogo meneghino la richiesta ha coperto un valore per 1,2 miliardi, mentre a Roma si sono raggiunti i 400 milioni, con un rialzo dell’1,7% rispetto al 2018. In queste due città si concentra l’85% delle compravendite registrate nel comparto uffici nazionale.

Nel frattempo, continua a salire il peso degli investitori stranieri, che fa registrare un +7,7% solo nel secondo trimestre. Stati Uniti e Paesi asiatici hanno portato 3,8 miliardi di euro nel mercato immobiliare italiano nel primo semestre del 2019. Significa che oltre due terzi dei compratori parlavano un’altra lingua.