Come c’era da aspettarsi, il lockdown e lo smart working hanno inciso in modo significativo sul mercato immobiliare degli uffici. Non si sa per quanto tempo dovrà essere utilizzata la soluzione del lavoro a distanza e c’è chi ipotizza che possa diventare una situazione stabile, anche una volta terminata l’emergenza Covid-19. Non sono dello stesso avviso le grandi società, che sembrano aver ricominciato a cercare edifici in cui sistemare le scrivanie per i propri dipendenti. Chi può permettersi di spendere cifre alte dunque non ha risentito per ora del cambio di abitudini, mentre le piccole società o i liberi professionisti al momento restano più cauti.

A Torino, ad esempio, nella prima metà dell’anno il volume di investimenti ha già toccato i 30 milioni. Le transazioni da parte di grandi aziende, che erano cominciate prima della chiusura totale, sono state riprese non appena è stato possibile, senza nessuna volontà di interromperle. Per questo motivo, i prezzi al metro quadro sono rimasti stabili, attorno ai 160 euro ogni 12 mesi, e allo stesso modo anche il rendimento annuo, tra il 6,5% del centro e il 7% delle zone immediatamente adiacenti.

Gli acquirenti cercano spazi vicini a importanti assi stradale, con il classico pavimento flottante e le luci a LED. Sono però cambiate alcune esigenze, mentre altri trend sono stati accelerati dalla pandemia. Si punta quindi sulla turnazione dei desk, anche se continuano ad essere molto diffuse le aree comuni.