Già metà del nuovo lotto di 102 appartamenti è stata venduta per un totale di 88 milioni

L’immobiliare milanese attira l’attenzione per essere il solo a vendere, quando è di alta qualità. Ne è un esempio Citylife: nel quartiere riqualificato in modo avveniristico le vendite di appartamenti hanno già raggiunto un valore di 88 milioni di euro.

Oggetto di recente riqualificazione come area da destinare a locazione business e ad uso residenziale, la zona Fiera Milano si caratterizza oggi per i tre grattacieli firmati da Libeskind, Zaha Adid e Arata Isozaki (il Curvo, lo Storto e il Dritto). Libeskind si è anche aggiudicato il progetto di altri tre edifici residenziali, che ospiteranno altri 102 appartamenti, che, stando a quanto dichiarato a Radiocor dal Ceo di Citylife Armando Borghi, stanno già riscuotendo molto interesse. Degli appartamenti disponibili al 2014 nei precedenti edifici, invece, solo cinque (l’1%) sono rimasti vuoti.

Il nuovo cantiere dovrebbe partire entro un mese, con consegna degli appartamenti prevista entro il giugno 2022. E le vendite starebbero già procedendo a gonfie vele. Ben 41 appartamenti sono già stati piazzati, per un valore di circa 88 milioni di euro. Il tutto in una sola giornata, sfruttando una formula di vendita che sfrutta il passaparola tra amici e parenti di coloro che già abitano a Citylife. Gli appartamenti, ancora da costruire, sono stati resi visibili grazie ad un portale on line che permette di visionare planimetrie, prezzi e documentazione, per poter poi presentare un’offerta di acquisto. Si tratta di una prima fase: a partire da marzo la vendita sarà aperta al pubblico indistinto.

Ad essere potenzialmente interessati ad un acquisto a Citylife sono per il 95% persone già residenti a Milano. La differenza di prezzo tra edifici di nuova costruzione, con gli standard qualitativi migliori, e gli edifici più datati è ormai arrivata al 20%, segno di un forte interesse per le nuove costruzioni, segnala l’ad di Citylife.

Il timelapse di Citylife: dieci anni dei grattacieli in poco più di due minuti.

Fonte: idealista.it