Per quanto riguarda il comparto degli affitti brevi, il 2021 si avvia a concludersi con una crescita record del +203%, non solo rispetto al 2020, ma anche rispetto al 2019 con valori doppi. E la parola chiave è semplice: sostenibilità, da raggiungere anche grazie ai 2,4 miliardi assegnati dal Pnrr al turismo. Pensare in ottica sostenibile vuol dire prestare attenzione agli aspetti finanziari, al personale, all’ospite, all’ambiente, allo sviluppo delle località in armonia con il contesto socio-economico che le circonda.

Gli affitti brevi guidano la ripartenza

La tendenza che si è delineata negli ultimi due anni, in buona parte a causa del Covid-19 e delle conseguenti limitazioni agli spostamenti, rappresenta anche un’occasione per ripensare al turismo: gli alloggi per soggiorni brevi, infatti, sono cresciuti quasi del 20% nell’estate del 2021 e il tasso di occupazione ad agosto ha raggiunto il valore più alto di sempre, ovvero il 75%.

Ma a indicare la via da seguire sono soprattutto le destinazioni: non solo città d’arte e spiagge affollate, che significano turismo di massa a elevato impatto ambientale, ma anche località meno conosciute, vicino a casa e a contatto con la natura. E le prospettive sono le stesse anche per il futuro, con gli esperti che prevedono un picco nelle domande di case vacanza.