Gli investitori istituzionali non hanno smesso di investire in immobili retail, ma stanno spostando la loro attenzione su asset in linea con le nuove tendenze del mercato. Tra questi, i retail park, gli outlet e i negozi lungo le high-street che ai loro occhi appaiono come gli investimenti più sicuri. E’ il pensiero di Patrick Delcol, pan-European Head of Retail Bnp Paribas Re, a commento dell’ultimo report sul mercato retail europeo.

Spazi retail adeguati ai nuovi stili di consumo

In Europa le vendite al dettaglio promettono crescita per i prossimi due anni, in particolare si prevede un +1,6% nel 2018 fino a raggiungere  il+2% nel 2019. Nei tre maggiori mercati europei (Germania, Regno Unito e Francia), il prossimo anno la crescita delle vendite al dettaglio continuerà a salire di oltre il 2%.

L’offerta di spazi per l’acquisto si sta di conseguenza adeguando sotto il profilo dei nuovi spazi e delle tecnologie, per venire incontro alle abitudini di consumo che sempre più coinvolgono il canale on line. Le vendite web hanno rappresentato nel 2017 quasi il 9% del totale delle vendite al dettaglio in Europa. I cittadini europei (e i millennials non fanno eccezione) amano comunque recarsi nei grandi centri commerciali. La percentuale più alta è registrata in Romania (87%), Portogallo (84%) e Spagna(83%). Ma anche i negozi tradizionali restano in auge, visitati dal 70% del totale della popolazione considerata, così come i grandi negozi specializzati (69%).

Immobili retail, investimenti in leggero aumento nel 2018

Con 56 miliardi di euro di investimenti negli ultimi dodici mesi, gli immobili retail rappresentano la seconda asset class in termini di volumi transati (21%) dopo gli uffici, in crescita dell’1% sul terzo trimestre 2017. Tra il primo e terzo trimestre 2018, la Germania (+4%), i Paesi Bassi (+29%), la Francia (+14%) e l’Italia (+16%) hanno registrato un aumento del volume di transazioni in immobili retail a differenza del Regno Unito che ha registrato un calo delle operazioni (-19%). Nel corso dei primi nove mesi, gli investimenti in immobili retail hanno subito un rallentamento (-6%), raggiungendo 35 miliardi di euro. Nonostante il calo della quota sul totale degli investimenti, i volumi transati rimangono superiori alla media decennale del periodo (pari a 31 miliardi di euro).

High streets prime rent sempre sulla cresta dell’onda

Londra, una delle principali location per il segmento del lusso in Europa, è al primo posto per valore delle locazioni nella prestigiosa Old Bond Street. L’Avenue des Champs Elysées a Parigi, che attrae sempre più marchi premium, dovrebbe registrare ancora aumenti nei canoni prime nel 2019 grazie all’apertura di nuovi negozi monomarca. A Milano, soprattutto in via Montenapoleone, i prezzi degli affitti continuano ad aumentare a causa della scarsità di prodotto disponibile. In Germania, i canoni di locazione per le high street di Berlino e Monaco dovrebbero mantenersi stabili nei prossimi mesi. Grafton Street, la più preziosa e ricercata location per i retailer irlandesi, sta beneficiando di una rivitalizzazione delle vie circostanti e della costante crescita del valore locativo.

Il segmento retail in Italia

“I cambiamenti che da alcuni anni stanno interessando a livello globale il settore retail si stanno verificando anche in Italia” ha commentato Cristiana Zanzottera responsabile dell’Ufficio Ricerca di BNP Paribas Real Estate Italy. “Anche nel nostro Paese, l’interesse degli investitori per il prodotto retail è sempre più guidato dalla ricerca di qualità, di buoni fondamentali e di operazioni sostenibili nel medio/lungo periodo grazie anche ad un management attivo (soprattutto nel caso dei centri commerciali). Osservando i dati, finora nel 2018, il mercato degli investimenti retail ha raggiunto dei buoni risultati con circa 2 miliardi di euro investiti, il 16% in più rispetto ai primi nove mesi del 2017” ha continuato Zanzottera. “Segnali positivi anche sul fronte dei retailers con nuovi operatori che sono entrati sul mercato, specialmente a Milano, introducendo concetti innovativi con conseguente pressione sui canoni”.